La pertosse torna a spaventare il mondo: ecco la situazione

La pertosse torna a spaventare il mondo

La pertosse torna a spaventare il mondo | Pixabay @SyhinStas - Saluteweb

Federico Liberi

14 Dicembre 2025

Aumento record dei casi di pertosse tra il 2024 e il 2025, con bambini piccoli e comunità vulnerabili più a rischio: i dettagli

La pertosse, malattia infettiva prevenibile mediante vaccinazione, continua a destare preoccupazione a livello mondiale, con un’impennata significativa dei casi nel 2024 e nel primo semestre del 2025. L’Organizzazione Panamericana della Sanità (Paho) ha recentemente sottolineato l’urgenza di colmare le lacune vaccinali, in particolare tra i bambini più piccoli, per arginare la diffusione della malattia e prevenire gravi conseguenze.

Crescita esponenziale dei casi di pertosse nel 2024-2025

Nel corso del 2024, i casi globali di pertosse sono quasi sestuplicati, passando da 167.400 nel 2023 a circa 977.000. La regione del Pacifico occidentale detiene il primato con oltre 591.000 casi, seguita dall’Europa con quasi 300.000. Anche nelle Americhe si osserva una preoccupante recrudescenza, con particolare attenzione agli Stati Uniti. Ad esempio, il Kentucky ha registrato tre decessi neonatali dovuti alla pertosse, uno scenario che non si vedeva dal 2012. Solo a novembre 2024, i casi nazionali negli USA avevano già superato i 33.000, con oltre 25.000 casi confermati anche nel 2025.

Daniel Salas, direttore esecutivo del Programma speciale per l’Immunizzazione integrata della Paho, ha evidenziato che la pertosse resta una malattia prevenibile, ma la sua ripresa segnala “lacune nell’immunizzazione e nella sorveglianza epidemiologica” che devono essere affrontate con urgenza.

Vaccinazioni e disparità: un’emergenza sanitaria ancora aperta

La copertura vaccinale nelle Americhe ha subito un calo drastico durante la pandemia di Covid-19, raggiungendo i livelli più bassi degli ultimi vent’anni: 87% per la prima dose e 81% per la terza dose nel 2023. Nel 2024, nonostante un miglioramento (89% e 87%), permangono forti disparità tra Paesi e all’interno delle singole nazioni. La Paho raccomanda di raggiungere e mantenere almeno il 95% di copertura vaccinale con tre dosi nei bambini sotto l’anno di età, comprese le dosi di richiamo durante l’infanzia e l’adolescenza.

I soggetti più vulnerabili restano i bambini di età inferiore a 12 mesi, che rappresentano tra il 30% e il 40% dei casi in Paesi come Argentina, Brasile e Colombia. Epidemie si manifestano anche nelle comunità indigene e nelle aree rurali, dove la copertura vaccinale è particolarmente bassa. Parallelamente, la sorveglianza epidemiologica deve essere rafforzata mediante conferme di laboratorio e la promozione di richiami vaccinali per donne in gravidanza e operatori sanitari a contatto con neonati.

Strategie di prevenzione: vaccino, sorveglianza e misure sanitarie

Secondo gli esperti della Paho, la combinazione tra una vaccinazione tempestiva e completa e una sorveglianza epidemiologica solida rappresenta il metodo più efficace per contrastare la pertosse. L’isolamento respiratorio dei casi sospetti o confermati, il trattamento antibiotico precoce e campagne di informazione rivolte sia agli operatori sanitari che alla popolazione sono misure imprescindibili.

La pertosse può causare complicazioni gravi e persino la morte, soprattutto nei bambini non vaccinati sotto l’anno di vita. Per questo motivo, secondo Salas, “proteggere i più vulnerabili è fondamentale per limitare l’impatto della malattia”.

Negli Stati Uniti e in altre regioni colpite, la risposta sanitaria si concentra anche sulla corretta gestione delle vaccinazioni e sull’educazione sanitaria per evitare la diffusione. La situazione attuale evidenzia come, nonostante l’esperienza della pandemia di Covid-19, la prevenzione rimanga una sfida cruciale, da affrontare con impegno e coordinamento internazionale.

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