Alimentazione

La dieta intermittente “gentile”, ecco di cosa si tratta

Il digiuno intermittente è un regime alimentare che sempre più persone, negli ultimi anni, stanno iniziando ad adottare per riuscire a perdere peso. Si tratta, però, di una dieta decisamente stressante per l’organismo, perché prevede astinenze e ore di digiuno. Esiste, per fortuna, un’alternativa decisamente più tranquilla e facile da seguire: il digiuno intermittente gentile. Vediamo di cosa si tratta!

Il digiuno intermittente gentile, una nuova dieta più “semplice”

Per seguire il digiuno intermittente gentile non è necessario passare intere ore senza toccare cibo, basta, infatti, prolungare di qualche ora il naturale digiuno notturno: non si cena tardi e si evita di mangiare appena svegli. Per esempio, ultimo pasto che finisce alle 21 e stomaco vuoto per 12 ore, rimandando la colazione alle 9. Molti studi promuovono questo modello, chiamato anche 12:12, perché può migliorare il metabolismo e in genere non crea problemi di alcun tipo, come ad esempio l’aumento dello stress per l’organismo.

Immagine | Pixabay @kemalbas – Saluteweb.it

Con questo regime c’è anche un altro vantaggio: quello sociale, infatti, in questo modo, è possibile partecipare alle cene in compagnia. Uno dei limiti della restrizione dietetica in cui si mangia all’interno di una finestra di otto ore, con l’ultimo pasto entro le 16-17, è il rischio di non avere più uno spazio di convivialità con partner, figli, amici. Questo punto è importante perché il benessere del nostro corpo e della nostra mente non dipende solo da quanto siamo magri, ma anche da come affrontiamo la dieta e da quanto tempo trascorriamo con le persone vicino a noi, e un pasto con queste persone non può fare altro che migliorare la nostra salute generale.

La dieta intermittente gentile ha ancora altri vantaggi. I regimi in cui si cena, ma non si mangia mai di giorno rischiano di avere ripercussioni sull’assetto ormonale: per esempio, per una ragazza o una donna in età fertile saltare per più di un mese i pasti diurni può portare a un’inibizione del ciclo mestruale. Nel digiuno 12:12, invece, questo problema non c’è, perché la colazione viene solamente posticipata, mentre il pranzo è regolare.

Uno studio interessante, condotto su un gruppo di 2400 donne, suggerisce anche che il prolungamento del digiuno notturno, con il modello 12:12 o 12:14, potrebbe ridurre il rischio di recidiva del tumore al seno.

È importante sottolineare che il pericolo delle astinenze dal cibo diurne e sconsiderate è la malnutrizione. Il nostro organismo, infatti, durante le fasi di carestia, può iniziare a prelevare energia dagli adipociti, ma ha bisogno anche di altri nutrienti, dalle vitamine agli acidi grassi, per i quali non esistono scorte. E questo è anche uno dei motivi per cui il digiuno non deve essere assolutamente seguito da bambini, anziani, donne incinte e mai, senza stretto controllo clinico, da chi soffre di qualche patologia specifica.

Federico Liberi

Sono laureato in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica.

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