Influenza, oltre 800mila italiani colpiti in una settimana: allarme nuova variante e prevenzione

Influenza: crescono i contagi

Influenza: crescono i contagi | Pixabay @Jovanmandic - Saluteweb

Marco Viscomi

19 Dicembre 2025

Oltre 800mila casi in una settimana e quasi 5 milioni da inizio stagione: la variante K del virus A(H3N2) accelera la diffusione, colpendo soprattutto bambini e fragili

 

Roma, 19 dicembre 2025 – Nel pieno della stagione invernale, oltre 800mila italiani sono stati colpiti dall’influenza stagionale nell’ultima settimana, con un aumento significativo delle infezioni respiratorie che coinvolgono soprattutto i più piccoli. Secondo gli ultimi dati del sistema di sorveglianza RespiVirNet, gestito dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il totale dei casi registrati da inizio stagione si avvicina ormai ai 5 milioni. A destare particolare attenzione è la diffusione della cosiddetta variante K del virus influenzale A(H3N2), responsabile di una maggior parte delle infezioni in Italia e non solo, senza tuttavia mostrare un incremento della severità clinica.

Influenza, la diffusione e le caratteristiche della variante K

L’ultima settimana analizzata (8-14 dicembre 2025) ha evidenziato un’incidenza di infezioni respiratorie acute pari a 14,7 casi per 1.000 assistiti, in crescita rispetto alla settimana precedente. L’attenzione degli epidemiologi si concentra sul sottoclade K del virus influenzale A(H3N2), che sta rapidamente diventando il ceppo predominante nel Paese. Questa variante, come confermato dagli esperti dell’ISS, non appare più aggressiva nella manifestazione dei sintomi, ma si distingue per la sua capacità di eludere l’immunità residua della popolazione, in particolare perché presenta un numero significativo di mutazioni rispetto ai ceppi inclusi nell’attuale formulazione vaccinale.

L’immunità residua ridotta nei confronti di questo ceppo spiega la sua rapida diffusione e la possibilità di un picco epidemico anticipato e più intenso rispetto alle stagioni precedenti. Questo trend è stato osservato anche in altri Paesi, come Regno Unito, Canada e Giappone, dove la variante K ha già provocato un aumento dei casi e dei ricoveri, specie tra i bambini.

Influenza in Italia
Influenza in Italia | Pixabay @Dima_Berlin – Saluteweb

Sintomi e categorie a rischio

I sintomi tipici dell’influenza causata da virus H3N2, e in particolare dalla variante K, comprendono febbre elevata, stanchezza marcata, dolori muscolari intensi, mal di gola, brividi e congestione nasale. Nei bambini, inoltre, si registrano frequentemente vomito e diarrea. Questi segnali, soprattutto se persistenti o intensi, devono essere riconosciuti tempestivamente per evitare complicanze.

Le complicazioni più comuni associate all’infezione da variante K includono otite media, sinusite, bronchite e polmonite, condizioni che possono diventare gravi soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione: gli anziani sopra i 65 anni, i bambini sotto i 5 anni, le donne in gravidanza e coloro che convivono con malattie croniche come diabete, patologie cardiache o respiratorie.

L’ISS sottolinea che il ruolo dei bambini nella trasmissione del virus è particolarmente cruciale, poiché non solo sono maggiormente colpiti, ma fungono anche da veicolo di contagio all’interno di famiglie e comunità scolastiche.

Influenza, vaccinazione e prevenzione: tempi e raccomandazioni

Alla luce della diffusione della variante K e dell’imminente picco influenzale, previsto tra fine dicembre e inizio gennaio, gli esperti raccomandano con urgenza la vaccinazione antinfluenzale, che resta la misura più efficace per prevenire forme gravi della malattia e ridurre il carico sul sistema sanitario. Nonostante il vaccino possa non essere perfettamente allineato con la nuova variante, il suo effetto protettivo contro ospedalizzazioni e decessi è confermato dai dati epidemiologici, anche a livello internazionale.

Il professor Ivan Gentile, ordinario di Malattie Infettive presso l’Università Federico II di Napoli, evidenzia l’importanza di vaccinarsi immediatamente, poiché la copertura immunitaria si sviluppa mediamente dopo circa due settimane dalla somministrazione. La vaccinazione è particolarmente raccomandata per le categorie a rischio, ma è consigliata a tutta la popolazione per contribuire a contenere la diffusione del virus.

In aggiunta, gli antivirali rappresentano un’importante risorsa terapeutica, spesso sottoutilizzata. Questi farmaci, efficaci anche contro la variante K, possono ridurre la gravità dei sintomi e limitare la progressione verso complicazioni severe come la polmonite. Possono essere usati sia a scopo terapeutico sia per la profilassi post-esposizione in soggetti fragili non vaccinati.

L’evoluzione dell’epidemia e il ruolo della sorveglianza

L’influenza stagionale in Italia, causata da virus della famiglia Orthomyxoviridae, presenta ogni anno una variabilità antigenica significativa, che rende necessario aggiornare con regolarità la composizione del vaccino per contrastare efficacemente i ceppi circolanti. La sorveglianza integrata, come quella svolta da RespiVirNet, si dimostra fondamentale per monitorare l’andamento epidemiologico, identificare precocemente i ceppi predominanti e orientare le strategie di prevenzione.

Il quadro attuale mostra un aumento dei casi soprattutto nella fascia di età 0-4 anni, con valori di incidenza che superano i 40 casi per 1.000 assistiti. In ospedale, i virus influenzali, insieme a rhinovirus e altri coronavirus (escluso SARS-CoV-2), si confermano tra i principali agenti patogeni responsabili di malattie respiratorie acute.

Nel contesto delle festività natalizie, caratterizzate da maggiori occasioni di socializzazione, la circolazione virale è favorita, preannunciando un periodo di intensa attività epidemica che richiede la massima attenzione da parte di cittadini e operatori sanitari.

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