Roma, 19 dicembre 2025 – La stagione influenzale in Italia è ormai in pieno svolgimento, con un incremento significativo dei casi di infezioni respiratorie acute. Secondo i dati più recenti, oltre 816 mila persone sono state colpite dall’influenza nella sola ultima settimana, con un aumento di quasi 100 mila casi rispetto alla settimana precedente. La situazione riflette un quadro epidemiologico che interessa buona parte dell’Europa.
Il nuovo ceppo K del virus A/H3N2 domina la stagione dell’influenza
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) segnala che oltre il 40% delle infezioni respiratorie è attribuibile a virus influenzali, e in più della metà dei casi si tratta del nuovo ceppo K del virus A/H3N2. Questo ceppo mostra un “vantaggio evolutivo che ne aumenta la trasmissibilità”, spiega l’ISS nel bollettino settimanale, pur senza evidenziare al momento un aumento della severità clinica delle manifestazioni. I vaccini attualmente disponibili sembrano efficaci nel prevenire i ricoveri, anche se non è ancora chiaro se garantiscano una completa protezione dall’infezione.
Il ceppo H3N2 si conferma particolarmente rilevante in questa stagione, caratterizzata da un’elevata circolazione del virus e da sintomi spesso più marcati, soprattutto nelle persone anziane e nei soggetti con fragilità respiratorie. I sintomi più comuni includono febbre alta improvvisa, dolori muscolari, tosse secca persistente, mal di gola, congestione nasale e una sensazione di affaticamento prolungata. La durata media dei sintomi è di 5-7 giorni, ma la stanchezza può perdurare anche per due settimane.
Trend influenzale in Europa: casi in crescita, eccezione Regno Unito
La circolazione del virus influenzale con predominanza del ceppo K del A/H3N2 è un fenomeno che interessa gran parte dell’Europa da circa un mese. L’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente avvertito che più della metà della regione europea sta vivendo una stagione influenzale intensa e precoce, con 27 Paesi su 38 che segnalano un’attività influenzale alta o molto alta.
In Germania, ad esempio, si registrano oltre 7 milioni di casi di infezioni respiratorie con un livello di intensità elevato stabile. Anche in Francia e Spagna la curva dei contagi è in crescita, con una pressione significativa sugli ospedali: in Francia sono stati registrati 23.800 accessi al pronto soccorso per infezioni respiratorie acute negli ultimi sette giorni, mentre in Spagna la frequenza di casi influenzali ha raggiunto i 195,9 ogni 100 mila abitanti. Da notare che nel Regno Unito la curva influenzale mostra una tendenza opposta, con una netta flessione dopo un picco iniziale, anche se le autorità sanitarie britanniche invitano alla cautela, sottolineando che è presto per stabilire se la stagione abbia già raggiunto il picco.
In Italia, la diffusione dell’influenza cresce su tutto il territorio nazionale, con impennate particolarmente marcate in Sardegna e Campania e un’intensità alta anche in Sicilia, mentre il Molise rimane l’unica regione in cui la stagione influenzale sembra non essere ancora iniziata.
L’attenzione resta alta, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione, con raccomandazioni a osservare le misure preventive e a considerare la vaccinazione come strumento fondamentale per limitare la diffusione e le complicanze della malattia.
