Formicolio alle mani: cause comuni, rimedi e segnali da non ignorare

Formicolio alle mani

Dolore alle dita delle mani | Pixabay @Mindful_Media - Saluteweb

Redazione

24 Dicembre 2025

Quella sensazione di “spilli” può dipendere da posture sbagliate o da un nervo compresso, ma a volte racconta carenze o disturbi che meritano un controllo medico

Il formicolio alle mani è una forma di parestesia, cioè un’alterazione della sensibilità che può presentarsi come pizzicore, intorpidimento, bruciore o piccole “scosse”. In pratica, il corpo ti sta dicendo che i nervi (o il flusso di sangue che li nutre) in quel punto stanno lavorando male, anche solo per pochi minuti. È un fenomeno frequentissimo e spesso benigno, soprattutto quando arriva dopo una posizione scomoda o un gesto ripetuto. La parestesia, infatti, come spiega anche alanews.it nel suo approfondimento, è spesso legata a compressione, irritazione o “stress” del nervo lungo il suo percorso.

Se però il formicolio si ripete spesso, dura a lungo, compare senza un motivo chiaro o si accompagna ad altri sintomi, è meglio non archiviarlo come “niente”: in alcuni casi è un segnale utile per intercettare un problema prima che diventi più serio.

Le cause più comuni del formicolio alle mani: postura, polso e nervi “schiacciati”

La causa numero uno, nella vita reale, è banale: posture sbagliate e compressioni. Tenere il polso piegato per molto tempo (computer, smartphone, guida), dormire con il braccio sotto il cuscino o appoggiare spesso i gomiti su una superficie dura può irritare i nervi e dare quella sensazione di mano “addormentata”. In questi casi, cambiare posizione e muovere dita e polso di solito risolve.

Quando il disturbo tende a ripresentarsi, la pista più frequente è la compressione di un nervo periferico, e qui entrano in gioco tre “classici”.

Il più noto è la sindrome del tunnel carpale, in cui viene coinvolto il nervo mediano a livello del polso. Il segnale tipico è formicolio o intorpidimento soprattutto a pollice, indice, medio e metà dell’anulare, spesso di notte o al risveglio, con la tentazione di “scrollare” la mano per far passare tutto.

Un’altra possibilità è l’irritazione del nervo ulnare (zona gomito), più legata a mignolo e anulare: anche qui il gesto ripetuto e la postura contano parecchio.

Infine c’è la colonna cervicale: tensioni muscolari, artrosi e posture “a collo in avanti” possono creare irritazione o compressione delle strutture nervose che poi si traduce in formicolio a braccio e mano. Non significa automaticamente “qualcosa di grave”, ma se i sintomi sono frequenti, vale la pena parlarne con un medico per capire se serve fisioterapia, ergonomia o accertamenti.

Carenze, metabolismo e altri fattori che possono entrarti in mezzo

Non sempre il problema è meccanico. Un capitolo importante riguarda le carenze nutrizionali, in particolare la vitamina B12: se bassa a lungo, può dare sintomi neurologici come intorpidimento e formicolio a mani e piedi, oltre a stanchezza, difficoltà di concentrazione o equilibrio in alcune persone.
Le situazioni a rischio includono diete molto restrittive senza integrazione, problemi di assorbimento intestinale e alcune condizioni mediche che vanno valutate caso per caso con il medico.

Anche il diabete, nel tempo, può danneggiare i nervi (neuropatia), spesso iniziando dai piedi ma non solo. In più, alcune condizioni possono aumentare la probabilità di compressioni come il tunnel carpale, quindi i due “mondi” (metabolico e meccanico) possono sovrapporsi.

E c’è poi un caso diverso, che viene spesso confuso con il formicolio “da nervo”: il fenomeno di Raynaud. Qui il freddo o lo stress possono provocare cambiamenti di colore delle dita (bianco/blu/rosso), dolore o intorpidimento. Il formicolio può esserci, ma di solito non è l’unico protagonista: il segnale chiave è la reazione vascolare visibile.

Quando bisogna preoccuparsi e cosa fare davvero

La regola pratica è semplice: un formicolio intermittente, breve e legato a una postura è quasi sempre benigno. Diventa invece sensato farsi valutare se dura giorni, peggiora, compare spesso, sveglia la notte, oppure se noti debolezza, perdita di forza nella presa, difficoltà nei movimenti fini o dolore importante.

C’è anche un capitolo “urgenze”, raro ma fondamentale: se il formicolio arriva all’improvviso insieme a debolezza di un braccio o della faccia, difficoltà a parlare, confusione, alterazioni della vista o perdita di equilibrio, non aspettare “che passi”: sono segnali compatibili con un evento neurologico acuto e richiedono assistenza immediata.

Sul piano pratico, per i casi comuni, le prime mosse sono spesso le più efficaci: cura l’ergonomia (mouse e tastiera, altezza sedia), fai pause brevi ma frequenti, alterna i gesti ripetitivi, evita di dormire con polsi piegati e prova a sciogliere avambracci e spalle con mobilità leggera. Se il sospetto è tunnel carpale, un medico può consigliarti un tutore notturno; se il problema arriva dal collo, spesso la fisioterapia mirata aiuta molto.

Se i sintomi persistono, gli esami più utili vengono scelti in base al quadro: a volte bastano analisi del sangue (ad esempio per B12), altre volte serve un elettromiogramma per capire se c’è davvero una compressione e dove. L’obiettivo non è “spaventarsi”, ma dare un nome al sintomo e trattare la causa giusta, evitando fai-da-te inutili o ritardi.

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