Evitare gli errori comuni per combattere il reflusso e l’acidità di stomaco dopo i pasti

Evitare gli errori comuni per combattere il reflusso e l'acidità di stomaco dopo i pasti

Evitare gli errori comuni per combattere il reflusso e l'acidità di stomaco dopo i pasti

Giorgio Pala

4 Ottobre 2025

L’acidità di stomaco dopo i pasti è un disturbo molto comune che affligge una significativa porzione della popolazione. Questa condizione, spesso descritta come una sensazione di bruciore nella parte alta dell’addome o dietro lo sterno, può risultare estremamente fastidiosa. La causa principale di questo disturbo è la risalita dei succhi gastrici verso l’esofago, un fenomeno noto come reflusso gastroesofageo. Tuttavia, molti sintomi possono essere aggravati da comportamenti alimentari e stili di vita poco sani.

Acidità di stomaco: cos’è e perché si verifica

L’acidità di stomaco, o pirosi gastrica, è una sensazione di bruciore che si manifesta tipicamente dopo i pasti. Questo sintomo è causato dalla risalita di acidi gastrici nell’esofago, un processo che dovrebbe essere normalmente ostacolato da una valvola chiamata sfintere esofageo inferiore. Quando questa valvola si indebolisce o si rilassa eccessivamente, gli acidi gastrici possono risalire, irritando la mucosa esofagea e causando il caratteristico bruciore.

Principali cause di acidità dopo i pasti: errori da evitare

Molti episodi di acidità di stomaco si verificano a causa di comportamenti alimentari errati. Ecco alcuni degli errori più comuni da evitare:

  1. Mangiare troppo velocemente: Consumare i pasti in fretta può impedire una corretta masticazione, aumentando il rischio di reflusso.
  2. Porzioni abbondanti: Grandi quantità di cibo possono dilatare lo stomaco e aumentare la pressione sullo sfintere esofageo.
  3. Cibi irritanti: Alimenti come fritti, cioccolato, pomodori, agrumi e cipolla cruda possono scatenare o aggravare l’acidità.
  4. Alcol e caffeina: L’assunzione di bevande alcoliche o caffeinate a fine pasto può rilassare lo sfintere esofageo, favorendo il reflusso.
  5. Sdraiarsi subito dopo mangiato: Questa abitudine può facilitare la risalita degli acidi gastrici.
  6. Indossare abiti stretti: Vestiti che comprimono l’addome possono esercitare pressione sullo stomaco, aumentando il rischio di reflusso.
  7. Fumare: Il fumo può aggravare i sintomi di reflusso, oltre a essere dannoso per la salute generale.

Come si fa a far passare l’acidità di stomaco?

Il primo passo per affrontare l’acidità di stomaco è correggere le cattive abitudini alimentari. Ecco alcuni consigli pratici:

  • Mangiare lentamente e masticare bene: Questo aiuta a facilitare la digestione.
  • Preferire pasti piccoli e frequenti: Riduce la pressione sullo stomaco.
  • Evitare cibi irritanti: Identificare e limitare i cibi che scatenano i sintomi.
  • Aspettare prima di sdraiarsi: È consigliabile attendere almeno due ore dopo un pasto prima di coricarsi.
  • Dormire con il busto sollevato: Questa posizione può aiutare a prevenire il reflusso durante la notte.
  • Evitare alcol, fumo e caffeina: Eliminare o ridurre queste sostanze può migliorare i sintomi.
  • Diminuire il peso corporeo: Perdere anche pochi chili può ridurre la pressione sull’addome.

Quando serve un aiuto in più

Se i sintomi persistono, è importante consultare un medico. Dopo una diagnosi accurata, il medico potrebbe prescrivere diversi tipi di farmaci, come:

  • Antiacidi: Neutralizzano l’acido in eccesso rapidamente, ma hanno una breve durata d’azione.
  • Alginati: Creano una barriera protettiva che riduce il contatto tra gli acidi e le pareti dello stomaco.
  • H2 antagonisti: Riducendo la produzione di acido, possono alleviare i sintomi.
  • Inibitori di pompa protonica (IPP): Indicati per reflusso frequente, ostacolano la produzione di acido cloridrico.

La scelta della terapia farmacologica dipende dalle cause scatenanti dell’acidità di stomaco e dalle condizioni generali di salute del paziente.

In sintesi, l’acidità di stomaco è un disturbo comune che può essere gestito attraverso modifiche nello stile di vita e, se necessario, con l’ausilio di farmaci. È fondamentale prestare attenzione ai segnali del corpo e consultare un medico in caso di sintomi persistenti o preoccupanti.

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