New Orleans, 11 novembre 2025 – Enlicitide decanoato, il primo inibitore orale di PCSK9 sviluppato da MSD, ha registrato risultati rivoluzionari nella gestione dell’ipercolesterolemia, dimostrando una riduzione del 60% del colesterolo LDL (C-LDL) in pazienti con rischio cardiovascolare elevato e in quelli affetti da ipercolesterolemia familiare eterozigote (HeFH). Presentati durante l’American Heart Association 2025, i dati confermano l’efficacia paragonabile a quella degli attuali anticorpi monoclonali iniettabili, ma con il vantaggio di una somministrazione semplice e quotidiana per via orale.
Enlicitide: una svolta nel trattamento dell’ipercolesterolemia
Il farmaco agisce bloccando l’interazione tra la proteina PCSK9 e i recettori delle LDL nel fegato, impedendone la degradazione e favorendone il riciclo sulla superficie cellulare epatica. In tal modo, il fegato rimuove una quantità maggiore di colesterolo LDL dal circolo sanguigno, ottenendo una riduzione marcata e persistente dei livelli plasmatici di C-LDL. A differenza degli anticorpi monoclonali come evolocumab o alirocumab, che richiedono iniezioni sottocutanee a causa della loro natura proteica, enlicitide appartiene alla nuova classe dei peptidi macrociclici, molecole stabili e resistenti all’ambiente acido e agli enzimi digestivi dello stomaco, consentendo l’assorbimento intestinale e la somministrazione orale.
I risultati dello studio di fase 3 CORALreef Lipids hanno evidenziato una riduzione del colesterolo LDL fino al 60% dopo 24 settimane di trattamento, con valori mantenuti anche a 52 settimane. Oltre al C-LDL, sono stati osservati cali significativi del 53% del colesterolo non-HDL, del 50% dell’apolipoproteina B (ApoB) e del 28% della lipoproteina(a) [Lp(a)], quest’ultima riconosciuta come fattore genetico di rischio cardiovascolare. La sicurezza del farmaco è risultata sovrapponibile al placebo, con un’incidenza di effetti collaterali gravi del 10% nel gruppo enlicitide contro il 12% nel gruppo placebo.

Evidenze cliniche e prospettive regolatorie
Lo studio CORALreef Lipids ha coinvolto pazienti con malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD) o a rischio elevato, già in terapia con statine o con intolleranza documentata a queste ultime. L’analisi primaria ha mostrato una riduzione del C-LDL del 55,8% rispetto al placebo, confermata da una ri-analisi post-hoc che ha evidenziato un calo del 59,7%. A un anno, la riduzione del C-LDL è rimasta significativa, attestandosi intorno al 47,6%. Il 67,5% dei pazienti trattati ha raggiunto l’obiettivo terapeutico di una riduzione di almeno il 50% del C-LDL e di un valore inferiore a 55 mg/dL (1,42 mmol/L).
Ulteriori dati positivi provengono dallo studio CORALreef HeFH, che ha confermato riduzioni analoghe nei pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote, una condizione genetica ad alto rischio cardiovascolare e spesso difficile da gestire con le terapie attuali. In questo trial, la riduzione del C-LDL ha raggiunto il 59,4% rispetto al placebo, con un profilo di sicurezza comparabile.
MSD prevede di presentare questi risultati alle autorità regolatorie globali nel prossimo futuro, auspicando l’approvazione di enlicitide quale primo inibitore orale di PCSK9 sul mercato.
Pareri degli esperti e impatto clinico
Dean Y. Li, presidente dei Laboratori di Ricerca MSD, ha sottolineato come enlicitide possa ampliare le opzioni terapeutiche per la riduzione del colesterolo LDL, rappresentando una potenziale svolta nella lotta contro la malattia cardiovascolare aterosclerotica, principale causa di morte a livello mondiale.
Il Prof. Gaetano De Ferrari, Direttore della Cardiologia all’Università di Torino e sperimentatore principale dello studio, ha evidenziato l’importanza di un farmaco orale efficace per superare le barriere legate alla somministrazione degli inibitori PCSK9 iniettabili, spesso limitanti l’aderenza e il raggiungimento degli obiettivi lipidici. Secondo il Prof. Alberico Luigi Catapano, presidente della Società Italiana per lo Studio dell’Aterosclerosi (SISA), enlicitide rappresenta un passo avanti significativo per i pazienti con ipercolesterolemia familiare e alto rischio cardiovascolare, potenzialmente in grado di modificare l’evoluzione delle malattie aterosclerotiche.
Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratrice Delegata di MSD Italia, ha ribadito l’impegno dell’azienda nel trasformare l’innovazione scientifica in benefici concreti per i pazienti, sottolineando il valore di un trattamento orale per migliorare la qualità di vita e la gestione delle malattie cardiovascolari in un contesto di sostenibilità per il sistema sanitario.
Enlicitide: un futuro promettente nella lotta alle malattie cardiovascolari
Il programma di sviluppo clinico CORALreef comprende vari studi, tra cui il trial CORALreef Outcomes, che ha recentemente completato l’arruolamento di oltre 14.500 pazienti e mira a valutare l’impatto di enlicitide sugli eventi cardiovascolari maggiori. I dati finora disponibili confermano il potenziale rivoluzionario di questo nuovo approccio terapeutico orale, che potrebbe facilitare l’aderenza e ampliare l’accesso a un trattamento efficace per milioni di pazienti con iperlipidemia e rischio cardiovascolare elevato.
L’American Heart Association, organizzazione di riferimento mondiale per la prevenzione e la gestione delle malattie cardiovascolari, ha promosso la presentazione di questi risultati innovativi, sottolineando l’importanza di nuove strategie per affrontare l’epidemia globale delle malattie cardiovascolari.
