Emicrania cronica, buone notizie: un nuovo farmaco può ridurre gli attacchi

Emicrania cronica nuovo farmaco

Emicrania cronica nuovo farmaco | Pixabay @damircudic - Saluteweb

Federico Liberi

8 Dicembre 2025

Studi internazionali confermano l’efficacia di un nuovo farmaco nella lotta all’emicrania cronica: ecco cosa c’è da sapere a riguardo

Recenti ricerche presentate all’European Headache Congress confermano l’efficacia di fremanezumab, un anticorpo monoclonale anti-CGRP, nel controllo dell’emicrania cronica. Questo trattamento innovativo, già approvato in Europa e negli Stati Uniti, continua a rivoluzionare l’approccio terapeutico, offrendo una significativa riduzione degli attacchi e miglioramenti tangibili nella qualità della vita dei pazienti.

Fremanezumab e riduzione degli attacchi di emicrania cronica

Lo studio internazionale Pearl, che ha coinvolto 354 pazienti italiani con emicrania cronica o episodica ad alta frequenza, ha dimostrato che circa la metà dei soggetti trattati con fremanezumab ha visto dimezzare il numero di giorni con crisi mensili. Dopo un anno, il 75% dei partecipanti ha riportato una riduzione di almeno il 50% della disabilità correlata alla patologia, mentre oltre la metà di coloro con emicrania cronica ha ridotto gli episodi a meno di sette giorni al mese. La professoressa Cristina Tassorelli, neurologa dell’Università di Pavia, sottolinea come l’emicrania comprometta gravemente la capacità lavorativa e sociale, e come fremanezumab rappresenti un importante progresso per chi soffre di emicranie altamente invalidanti.

Impatto sul benessere mentale e importanza dell’approccio globale

Non solo la frequenza degli attacchi diminuisce, ma si registrano anche benefici sul piano psicologico. Gabriella Egeo, neurologa dell’Irccs San Raffaele di Roma, ricorda che fino al 25% dei pazienti con emicrania soffre anche di ansia o depressione. È quindi fondamentale un approccio integrato che consideri entrambe le condizioni. Mariarosaria Valente, direttrice della Clinica Neurologica dell’Università di Udine, enfatizza l’importanza di accompagnare la terapia farmacologica con uno stile di vita sano, che comprenda alimentazione equilibrata, sonno regolare e attività fisica costante.

Mindfulness e strategie complementari per la gestione dell’emicrania

Parallelamente all’uso di farmaci come fremanezumab, studi recenti dell’Istituto neurologico Carlo Besta di Milano evidenziano come la pratica della mindfulness possa contribuire significativamente a ridurre la frequenza degli attacchi, specialmente negli adolescenti e nei giovani adulti. Attraverso tecniche di meditazione mirate a gestire il dolore e lo stress mentale, si osservano anche riduzioni nell’uso di analgesici e un miglioramento del benessere complessivo. La mindfulness, integrata con abitudini salutari, rappresenta una valida strategia complementare per arginare l’impatto dell’emicrania nella vita quotidiana.

Questo panorama terapeutico in evoluzione, che combina farmaci all’avanguardia come fremanezumab con pratiche di gestione del dolore non farmacologiche, apre nuove prospettive per milioni di pazienti italiani ed europei colpiti da emicrania cronica.

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