Roma, 22 novembre 2025 – Gli scienziati hanno sviluppato un cerotto capace di favorire la guarigione del cuore dopo un infarto del miocardio, uno degli eventi cardiovascolari più gravi e diffusi, che anche in caso di sopravvivenza può evolvere in un’insufficienza cardiaca potenzialmente letale.
Il cerotto che ripara il cuore dopo un infarto
Il rischio di insufficienza cardiaca deriva dalla formazione di tessuto cicatriziale provocato dalla necrosi del tessuto cardiaco privato di ossigeno e nutrienti, che compromette progressivamente la capacità contrattile del muscolo. Il nuovo cerotto sperimentale, denominato IL-4 MP-MN, interviene proprio in questo processo, contrastando la formazione delle cicatrici e quindi una delle complicanze più pericolose dell’infarto.
Finora è stato testato solo su cuori di ratti e maiali, ma i ricercatori ritengono che possa risultare efficace anche nell’uomo, alla luce dei risultati incoraggianti ottenuti. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, circa un terzo degli infarti è fatale, spesso prima dell’arrivo in ospedale; il rischio rimane anche dopo l’evento acuto, ma diminuisce considerevolmente dopo i primi sei mesi. L’impiego del nuovo cerotto potrebbe migliorare sensibilmente le statistiche post-operatorie.

Un team statunitense
Il dispositivo è stato realizzato da un team statunitense guidato da esperti della Texas A&M University, in collaborazione con ricercatori di vari istituti, tra cui il Dipartimento di Ingegneria Biomedica della Columbia University, il Dipartimento di Bioingegneria dell’UCLA, lo Smidt Heart Institute e il Brigham and Women’s Hospital affiliato ad Harvard. Coordinati dal dottor Ke Huang del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’ateneo di Kingsville, gli studiosi si sono concentrati sul ruolo dei macrofagi, globuli bianchi specializzati nell’eliminazione di patogeni e cellule danneggiate, fondamentali anche nella guarigione post-infarto. Come spiegano gli autori, queste cellule regolano l’equilibrio tra riparazione e formazione di tessuto cicatriziale, e la loro attività è guidata dall’interleuchina-4 (IL-4), una citochina che ne potenzia la capacità di favorire la guarigione del tessuto cardiaco.
Terapie basate sull’IL-4 sono studiate da tempo, ma veicolare la proteina direttamente su un cuore lesionato è complesso. La somministrazione sistemica può infatti provocare effetti collaterali significativi, quindi la soluzione migliore è un rilascio localizzato. Tuttavia, il miocardio è difficile da raggiungere a causa di uno strato membranoso che lo riveste. Per superare questa barriera, il gruppo del dottor Huang ha progettato un cerotto che rilascia localmente e per un lungo periodo l’IL-4. La proteina è racchiusa in microparticelle di PLGA inserite in microaghi costituiti da un idrogel di acido ialuronico. Dopo l’applicazione, i microaghi si dissolvono e liberano la proteina nel tessuto cardiaco. Secondo gli scienziati, questo design garantisce biocompatibilità, rilascio controllato e capacità di penetrare l’epicardio per diffondere l’IL-4 nel miocardio danneggiato.
Il cerotto post infarto
Nei test su ratti e suini, il cerotto IL-4 MP-MN ha modulato le risposte immunitarie post-infarto e favorito la riparazione del tessuto cardiaco, preservando la funzione contrattile, migliorando la morfologia del cuore e aumentando la capacità proliferativa dei cardiomiociti. In sostanza, ha migliorato struttura e funzionalità dell’organo colpito, riducendo il rischio di insufficienza cardiaca. Il professor Huang ha sottolineato che i macrofagi sono decisivi, perché possono aggravare l’infiammazione o favorire la guarigione, e l’IL-4 li orienta verso quest’ultima funzione. Al momento il cerotto può essere applicato solo con torace aperto, ma i ricercatori stanno lavorando a una procedura minimamente invasiva. L’obiettivo ora è ottimizzarne design e modalità d’impiego.
L’IL-4 MP-MN non è il primo cerotto ideato per riparare il cuore dopo un infarto: nel 2023 un gruppo italiano ha presentato X-MET, un cerotto biologico testato con successo sui topi, mentre all’inizio dell’anno è stato pubblicato uno studio su un cerotto a base di cardiomiociti applicato al cuore di una donna con grave insufficienza cardiaca in attesa di trapianto, che ha mostrato la formazione di nuovo tessuto cardiaco. Altri pazienti hanno ottenuto benefici. I dettagli dello studio “Immunomodulatory microneedle patch for cardiac repair in rodent and porcine models of myocardial infarction” sono stati pubblicati su Cell Biomaterials.
