Secondo i dati ISS e ECDC, l’influenza 2025 registra un aumento precoce dei casi, con nuove varianti e bassa copertura vaccinale
La stagione dell’influenza 2025-2026 è partita con un anticipo e una diffusione significativa in tutta Italia, soprattutto tra i più piccoli, secondo i dati aggiornati del sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto superiore di sanità. Il tasso di positività ai virus influenzali ha raggiunto l’11,2% dei campioni analizzati nella settimana 10-16 novembre, un valore superiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e che indica un aumento precoce dei contagi. A preoccupare gli esperti è la circolazione di nuove varianti, in particolare del ceppo A/H3N2 (subclade K), che ha anticipato il picco influenzale di 3-4 settimane, come conferma anche l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC).
Sintomi e riconoscimento dell’influenza
Distinguere l’influenza vera dalle sindromi respiratorie simil-influenzali è fondamentale per una diagnosi precoce e una gestione adeguata. Come spiega il virologo Fabrizio Pregliasco, “l’influenza si manifesta con una triade di sintomi: febbre alta e improvvisa, sintomi respiratori (tosse, mal di gola) e sintomi sistemici come dolori muscolari e stanchezza”. Questi sintomi, se persistenti oltre i quattro giorni o peggioranti, richiedono una consulenza medica. L’influenza si differenzia dai “forti raffreddori” causati da adenovirus, rinovirus e coronavirus, che tendono ad avere un decorso più lungo ma con disturbi meno intensi.
Vaccinazione e prevenzione: un’urgenza
Nonostante l’aumento dei casi, la copertura vaccinale in Italia rimane insoddisfacente, con solo un italiano su cinque vaccinato e appena metà degli anziani coperti, ben lontano dall’obiettivo OMS del 75%. Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, sottolinea che “il virus muta rapidamente, eludendo sia l’immunità naturale sia quella indotta dai vaccini precedenti, e quest’anno potrebbero esserci fino a 18-20 milioni di casi”. La campagna vaccinale 2025-2026 raccomanda la vaccinazione soprattutto per over 60 e categorie a rischio, con la possibilità di co-somministrazione dei vaccini contro Covid-19, pneumococco e virus respiratorio sinciziale, come indicato dalla Società Italiana di Medicina Generale (Simg).
Evoluzione e quadro epidemiologico attuale
Oltre all’influenza, rimane alto il tasso di positività per i rinovirus (16,9%), mentre il virus respiratorio sinciziale (VRS) mostra ancora una bassa incidenza. L’andamento dell’epidemia sarà condizionato anche dalle condizioni climatiche, con temperature in calo e condizioni umide che favoriscono la circolazione dei virus respiratori. Gli esperti ricordano che la trasmissione avviene principalmente tramite goccioline respiratorie e il contatto diretto, sottolineando l’importanza di misure di prevenzione quali il lavaggio frequente delle mani e l’uso di mascherine in presenza di sintomi.
Il monitoraggio dell’ECDC e degli organi sanitari italiani rimane attivo per valutare l’evoluzione della stagione influenzale, mentre il sistema sanitario si prepara a gestire un possibile aumento dei ricoveri, come già osservato in Australia e Giappone nei mesi precedenti. La raccomandazione principale resta quella di adottare tempestivamente la vaccinazione e di rivolgersi al medico in caso di sintomi sospetti o complicazioni.