Il nuovo rapporto dell’Istituto Auxologico rivela un aumento preoccupante di obesità e sovrappeso tra i giovani in Italia: i dati
Il decimo Rapporto sull’obesità in Italia, realizzato dall’Istituto Auxologico Italiano IRCCS e presentato all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, conferma una situazione allarmante per la salute pubblica nazionale. L’analisi, frutto del lavoro di trenta esperti tra clinici e ricercatori italiani e internazionali, evidenzia un aumento costante dell’obesità e del sovrappeso soprattutto tra i giovanissimi, con importanti differenze territoriali.
La diffusione dell’obesità tra bambini e adolescenti
Secondo i dati più recenti, il 26,7% dei minorenni italiani tra i 3 e i 17 anni è in sovrappeso, con picchi superiori al 35% in alcune regioni del Sud, come Campania (36,5%), Calabria (35,8%) e Basilicata (35%). Al contrario, nelle Province autonome di Trento e Bolzano i valori scendono rispettivamente al 15,1% e 17,4%, con percentuali inferiori anche in Friuli-Venezia Giulia e Lombardia. Questo squilibrio accentua le disparità di salute tra le diverse aree del Paese.
Il rapporto sottolinea come l’obesità pediatrica rappresenti una minaccia non solo per il benessere immediato ma anche per la salute futura: un bambino in sovrappeso ha maggiori probabilità di diventare un adulto obeso, con tutte le complicazioni correlate. Proprio in tal senso, uno studio recente pubblicato su The Lancet Child & Adolescent Health segnala che il tasso globale di ipertensione tra i giovani è quasi raddoppiato in vent’anni, associato strettamente all’obesità infantile, con circa il 19% dei bambini obesi affetti da pressione sanguigna elevata.
Impatto e strategie di prevenzione e cura
L’obesità è ormai classificata come una vera e propria epidemia globale, con impatti notevoli sul sistema sanitario e sulla spesa pubblica, come evidenziato dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci. In carica dal 2022, Schillaci ha ribadito l’importanza di un approccio integrato che comprenda prevenzione, diagnosi precoce e trattamento specialistico. L’Italia si distingue per essere tra i primi Paesi a riconoscere l’obesità come malattia cronica, con leggi specifiche per la formazione degli operatori sanitari e per l’accesso alle cure.

Il Ministro ha inoltre sottolineato la necessità di promuovere stili di vita sani e una maggiore adesione alla dieta mediterranea, contrastando la sedentarietà diffusa tra adulti e giovani. La sensibilizzazione è fondamentale per favorire la consapevolezza sia nei pazienti sia nella comunità, affinché si possa intervenire tempestivamente.
Il ruolo dell’Istituto Auxologico Italiano e le sfide future
L’Istituto Auxologico Italiano, fondato nel 1958, rappresenta un punto di riferimento nella ricerca e nella cura delle malattie metaboliche e dei disturbi alimentari, con una rete di sedi distribuite tra Lombardia, Piemonte, Lazio e Romania. Mario Colombo, presidente dell’Istituto, ha annunciato l’espansione delle attività cliniche in regioni come Lazio e Calabria per rispondere meglio alle esigenze di una popolazione sempre più colpita da obesità.
Negli ultimi anni, l’Istituto ha rafforzato il proprio impegno anche in ambito riabilitativo, nutrizionale e di diagnosi precoce, consolidando un approccio multidisciplinare che tiene conto delle molteplici dimensioni della malattia.
Parallelamente, il contesto internazionale vede un’attenzione crescente verso le nuove frontiere terapeutiche e i farmaci per la gestione del peso, sebbene permangano sfide complesse nel rendere efficaci e accessibili tali trattamenti. Continuano inoltre le campagne di informazione per contrastare la diffusione di stili di vita non salutari, soprattutto tra i più giovani, in modo da invertire una tendenza che rischia di compromettere la qualità della vita futura di milioni di italiani.
