È tra le più comuni patologie che riguardano l’apparato genitale femminile. Stiamo parlando della vaginite, una infezione della vagina che può causare prurito, bruciore e fuoriuscita di secrezioni (perdite), e che può essere più o meno invalidante. Ecco nel dettaglio come si manifesta e quali sono i trattamenti necessari per curarla.
Come spiegato in un approfondimento pubblicato sul portale del polo ospedaliero Humanitas, le vaginiti possono essere causate da miceti, le vulvo-vaginiti micotiche (comunemente conosciute come Candida), da batteri (Gardnerella), da protozoi (Trichomonas), ma possono anche essere provocate da reazioni all’utilizzo di prodotti irritanti o dalle modificazioni ormonali che compaiono nel corso della vita della donna. Per quanto riguarda la sintomatologia, la vaginite si manifesta generalmente con cambiamento di colore, odore e quantità delle secrezioni vaginali, bruciore e prurito che sono i sintomi elettivi, dolore o irritazione durante i rapporti sessuali, ma anche minzione dolorosa e leggeri sanguinamenti.
“La specificità dei sintomi aiuta in genere a distinguere fin dall’esordio il tipo di vaginite. La sintomatologia può manifestarsi a intermittenza, quando la patologia guarisce spontaneamente e si ripresenta successivamente, oppure essere recidivante, se si ripropone dopo una terapia specifica, o ancora cronica“, ha spiegato il dottor Gianluigi Bresciani, ginecologo dell’Humanitas Rozzano.
Uno dei sintomi più comuni è la fuoriuscita di secrezioni. Tuttavia, la presenza di perdite vaginali biancastre, non associate a prurito o bruciore, è normale durante tutto il ciclo mestruale e non deve essere scambiata per il segnale di una malattia. Si deve sospettare lo sviluppo di una vaginite, nel caso in cui le perdite dovessero divenire più abbondanti, di colore diverso da quello abituale e, principalmente, dovessero accompagnarsi a bruciore, prurito o cattivo odore.
In caso si presentino i sintomi della vaginite è importante rivolgersi a uno specialista ginecologo, che valuterà la sintomatologia riferita dalla paziente ed effettuerà il tampone vaginale necessario per la diagnosi. Per quanto riguarda la cura, è diversa e dipende dalla causa della vaginite. Le vaginiti da Candida, per esempio, come spiegato dall’Istituto superiore di sanità prevedono spesso l’uso esclusivo di farmaci da applicare localmente, come ovuli, creme o lavande vaginali. Mentre più raramente si utilizzano farmaci per bocca. Le infezioni da Trichomonas, le vaginosi e le vaginiti batteriche, come la Clamidia o la Gonorrea richiedono, invece, generalmente si curano tramite somministrazione di antibiotici per bocca e, talvolta, per via vaginale.
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