Approfondimenti

Come identificare la “pre-dipendenza”

Quando una persona arriva a chiedere aiuto a un terapeuta o a un servizio di salute mentale per un problema di dipendenza, molto spesso ha già subito dolorose perdite nella sua vita. Ancora troppo spesso, l’aspettativa è che qualcuno debba “toccare il fondo” prima che il trattamento possa funzionare. Ma questo è un falso mito che può avere conseguenze disastrose: a quel punto il danno è quasi sempre grave e la strada per il recupero molto difficile. In realtà, il momento migliore per ottenere aiuto è il prima possibile.

In un recente lavoro pubblicato sul Journal of American Medical Association alcuni degli autori di massimo riferimento sul tema delle dipendenze, argomentano la loro proposta di passare a un piano per una migliore individuazione e supporto di coloro che si trovano nelle prime fasi di un disturbo da uso di sostanze (DUS).

Da abuso a dipendenza

Un DUS è il risultato di un graduale danno dei circuiti cerebrali che controllano la sensibilità alla ricompensa, la motivazione, l’autoregolazione, gli stati emotivi negativi e la tolleranza allo stress. Tra coloro che iniziano il consumo di alcol o droghe, la progressione a Disturbo da uso di Sostanze di livello “grave” non è scontata.

Immagine | Unsplash @GRAS GRÜN – Saluteweb.it

L’adolescenza è un periodo particolarmente rischioso per il passaggio dall’uso al disturbo da dipendenza. Gli adolescenti a più alto rischio di transizione sono caratterizzati da fattori di rischio come: esordio precoce dell’uso, storia di eventi traumatici, storia familiare di consumo di sostanze e/o problemi di salute mentale.

Il DSM-5

Il Manuale diagnostico e statico dei disturbi mentali, conosciuto come DSM-5, utilizza 11 sintomi di uguale peso per definire i DUS lungo un continuum di gravità a 3 stadi. La dipendenza (intesa nel senso comune) è riservata ai DUS gravi (ovvero con 6 o più sintomi). Quelli con DUS da lieve a moderato conseguono 2-5 sintomi e secondo gli autori costituiscono una percentuale molto più ampia della popolazione adulta (13%) rispetto a quelli con DUS grave.

Immagine | Unsplash @Mishal Ibrahim – Saluteweb.it

Diabete e dipendenze

La diffusione del diabete ha reso necessario il ricorso a una strategia che ne consentisse la capillare prevenzione. Ciò è possibile ove si intervenga in una fase della storia clinica anteriore al diabete e che viene perciò definita “prediabete”. Questo esempio suggerisce il potenziale impatto di una strategia parallela per ridurre i problemi di dipendenza mediante sforzi più aggressivi per identificare la “pre-dipendenza”.

La diagnosi di DUS proposta dal DSM-5 già identifica secondo criteri precisi questa possibile “zona di confine”. Nel campo del DUS, lo screening precoce, un breve intervento e l’eventuale rinvio al trattamento vero e proprio hanno un potenziale enorme. L’identificazione della “pre-dipendenza” potrebbe motivare una maggiore attenzione ai rischi associati al disturbo da uso di sostanze in fase iniziale e aiutare a coordinare le politiche e le risorse sanitarie che sosterranno le misure di prevenzione e di intervento precoce.

Blu Di Marco

Sono laureanda in Lettere moderne presso l’Università Statale di Milano. Appassionata di libri da quando ero in pancia, potrei dire di vivere in una casa di carta. Dal 2021 sono editor e autrice anche per Giovani Reporter

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