Una quantità eccessiva di colesterolo nel nostro organismo può diventare pericoloso per la salute. Sono circa il 34% delle donne e il 36% di uomini che ne soffrono con un età compresa tra i 35 e i 79 anni. Molte persone cercano la soluzione al problema nei farmaci, ma è possibile tentare di abbassare i livelli di colesterolo, quando questi non rappresentano un rischio elevato, anche con l’attività fisica, la buona ed equilibrata alimentazione e il controllo del peso e anche grazie ad alcuni integratori. Massimo Volpe, esperto in Cardiologia specializzato in Malattie dell’apparato Cardiovascolare e presidente della Società Italiana di Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC), ha voluto indicare, durante un’intervista con Federico Mereta (La Repubblica) alcune linee guida fondamentali per chi ha intenzione di affrontare il problema prima di ricorrere all’utilizzo di medicinali.
Questi sono alcuni dei consigli del medico per garantire uno stile di vita adatto a chi soffre di colesterolo alto, ma vediamo le altre indicazioni più specifiche.
I fitosteroli possono aiutare gli individui che hanno un rischio cardiovascolare medio-basso a ridurre il colesterolo. “Gli steroli vegetali o fitosteroli possono contribuire a ridurre l’assorbimento intestinale di colesterolo” , “il consumo di 1-3 grammi di fitosteroli al giorno può abbassare il colesterolo LDL del 5-15%, le classi di nutraceutici più utilizzate per ridurre il colesterolo sono: berberina, monacolina K e policosanoli” afferma l’esperto, sottolineando, però, che l’utilizzo è adatto a soggetti con iperlipidemia di grado lieve-moderato e in assenza di altre patologie che condizionino il rischio cardiovascolare.
Il medico precisa che, nonostante esistano diverse accortezze da poter mettere in atto per prevenire il colesterolo cattivo o aiutare ad abbassarne la quantità nel nostro corpo, è bene sottolineare che gli individui con un rischio già elevato devono assolutamente attenersi alle prescrizioni del medico, che sicuramente consiglierà l’assunzione di farmaci adatti a ridurre il rischio di infarto.
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