Bronchiectasie: riconoscere i sintomi e scoprire le migliori cure

Bronchiectasie: riconoscere i sintomi e scoprire le migliori cure

Bronchiectasie: riconoscere i sintomi e scoprire le migliori cure

Francesco Sidoti

1 Settembre 2025

La bronchiectasia è una malattia respiratoria cronica che provoca la dilatazione permanente e anomala dei bronchi, i condotti responsabili del trasporto dell’aria ai polmoni. I sintomi più comuni di questa condizione includono una tosse persistente, la produzione quotidiana di catarro, e l’insorgenza di bronchiti e polmoniti ricorrenti. In alcuni casi, i pazienti possono anche sperimentare la presenza di sangue nell’espettorato (emoftoe) e difficoltà respiratorie. Nonostante la bronchiectasia sia relativamente comune, con circa 400 adulti affetti ogni 100.000 persone, la diagnosi è spesso tardiva, complicando la gestione della malattia. È quindi fondamentale personalizzare il trattamento in base alle caratteristiche cliniche di ciascun paziente.

Che cosa sono le bronchiectasie

Le bronchiectasie si manifestano con una dilatazione irreversibile dei bronchi, accompagnata da sintomi come tosse cronica e frequenti infezioni respiratorie. La produzione eccessiva di muco è un altro segnale distintivo della malattia. Oltre a questi sintomi principali, alcuni pazienti possono presentare anche:

  1. Stanchezza
  2. Febbricola
  3. Sudorazione notturna

Questa condizione può essere classificata in due categorie principali: congenite e acquisite. Le bronchiectasie congenite sono spesso legate a malattie genetiche, come la fibrosi cistica e la discinesia ciliare primitiva, mentre le bronchiectasie acquisite possono derivare da malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide, o da condizioni infiammatorie intestinali, come la colite ulcerosa e la malattia di Crohn. In circa il 40-50% dei casi, la causa rimane sconosciuta, rendendo queste forme definite idiopatiche.

Bronchiectasie: gli esami per la diagnosi

La diagnosi di bronchiectasie richiede l’intervento di uno specialista pneumologo. Il medico, basandosi sui sintomi clinici, può prescrivere una TAC del torace ad alta risoluzione, l’esame diagnostico più efficace per visualizzare le alterazioni strutturali dei bronchi. Tuttavia, la varietà e l’aspecificità dei sintomi possono portare a una diagnosi tardiva, poiché molte manifestazioni cliniche sono comuni ad altre patologie respiratorie.

Come si curano le bronchiectasie?

Una volta confermata la diagnosi, il trattamento deve essere personalizzato e orientato verso l’individuazione dei “tratti trattabili” della malattia. Tra questi, la gestione della produzione di muco e il controllo delle infezioni respiratorie sono fondamentali. La fisioterapia respiratoria si rivela uno strumento cruciale, poiché facilita l’espulsione del catarro e migliora la funzione respiratoria, riducendo il rischio di infezioni.

Oltre alla fisioterapia, può essere necessario ricorrere a terapie farmacologiche, che includono:

  1. Broncodilatatori
  2. Macrolidi (con proprietà antinfiammatorie e immunomodulanti)
  3. Antibiotici, spesso somministrati per via aerosolica

È importante sottolineare che la gestione delle bronchiectasie richiede un approccio multidisciplinare, poiché è frequente la presenza di cause sottostanti e comorbidità.

Approccio multidisciplinare

Il trattamento delle bronchiectasie coinvolge non solo il pneumologo e il fisioterapista respiratorio, ma anche altri specialisti. Ad esempio, l’otorinolaringoiatra può intervenire in caso di sinusite cronica, mentre il gastroenterologo può essere necessario se ci sono patologie gastrointestinali associate. Inoltre, il microbiologo gioca un ruolo cruciale nell’identificazione dei patogeni responsabili delle infezioni, e il radiologo è fondamentale per la valutazione di eventuali tracce di sangue nell’espettorato.

La coordinazione tra diversi specialisti è essenziale per garantire una gestione efficace della malattia e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Questo approccio integrato consente di affrontare non solo i sintomi delle bronchiectasie, ma anche le condizioni concomitanti che possono complicare il quadro clinico e influenzare negativamente il benessere globale del paziente.

Le statistiche mostrano che ogni anno vengono eseguite circa 2,3 milioni di visite specialistiche in Italia, con oltre 56.000 pazienti che accedono ai pronto soccorso e 45.000 pazienti ricoverati. Gli istituti sanitari, come l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, dove il professor Stefano Aliberti è Responsabile dell’Unità Operativa di Pneumologia, svolgono un ruolo cruciale nel fornire diagnosi accurate e trattamenti efficaci per i pazienti affetti da bronchiectasie e altre malattie respiratorie. Con oltre 800 medici e più di 3.000 dipendenti, queste istituzioni sono dedicate a offrire un’assistenza di alta qualità, garantendo un approccio completo e multidisciplinare alla salute respiratoria.

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