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Binge drinking, cose che dovresti sapere se bevi più di quattro drink a serata

Minimo quattro bicchieri, siano essi di alcolici o superalcolici. Spesso anche di più, cinque, sei e a salire. Il tutto in poco tempo, meno di tre ore. È il binge drinking e può avere effetti devastanti sul corpo umano. A praticarlo sono soprattutto giovani, che spesso non conoscono i problemi che questo genere di consumo potrebbe causare.

Cos’è il binge drinking?

La definizione di binge drinking è semplice: indica l’assunzione di quattro o più bicchieri di alcolici o superalcolici in un lasso di tempo molto ristretto. Si tratta, nella sostanza, di un fenomeno che, nato nel Nord Europa, è arrivato anche in Italia. Riguarda soprattutto, anche se non in maniera esclusiva, i più giovani. I dati, in questo senso, sono eloquenti. Stando all’Istituto Superiore di Sanità, si arriva anche a punte superiori al 20% di questo metodo di consumo tra gli uomini.

Immagine | Unsplash @Adam Wilson – Saluteweb.it

Il 42% dei 18-34enni che fanno binge drinking consuma bevande fuori pasto: una percentuale che scende al 16% nella fascia di età tra i 35-49 anni e al 9% tra i 50-69enni. Inoltre, il 60% dei giovani che ha fatto un uso smodato di alcol negli ultimi 30 giorni concentra nel week-end il consumo di bevande alcoliche. Il binge drinking sembra comunque una prerogativa degli uomini: appena il 2% delle donne riferisce questa modalità di consumo. Anche se si tratta di un fenomeno prettamente giovanile, sorprendentemente non è estraneo anche a una fetta di popolazione anziana: i dati delle Asl di 19 Regioni indicano infatti che nel 2007 più del 5% delle persone tra i 65 e i 69 anni ha consumato 6 o più bicchieri in un’unica occasione.

La differenza tra Nord e Sud Italia

Notevole, sempre stando ai dati dell’Iss, il divario tra Nord e Sud Italia per quanto riguarda questo tipo di consumo di alcolici. Mentre in Trentino il binge drinking riguarda circa il 24% dei ragazzi nella fascia di età tra 18-34 anni, in Emilia Romagna interessa un giovane su dieci. La regione più virtuosa è la Campania, con il 3% di binge drinker.

Un aspetto che sembra legato, in generale, alle abitudini di consumo alcolico. Infatti, mentre in Trentino ed Emilia Romagna il 69% degli intervistati ha dichiarato di aver consumato almeno un’unità alcolica (circa un bicchiere di vino) negli ultimi 30 giorni, in Campania lo ha fatto solo il 48% del campione analizzato.

Gli effetti del binge drinking sull’organismo

L’errore che spesso si commette è quello di considerare il binge drinking una sorta di passaggio adolescenziale. Di momento destinata a passare e che non avrà particolari effetti sull’organismo. Nella realtà, non è proprio così. Nell’immediato, infatti, i risultati del consumo eccessivo di alcool sono evidenti e noti. Si va da vertigini, cambi d’umore, nausea, ipoglicemia e fino al coma etilico che, nei casi più gravi, può addirittura portare all’arresto respiratorio e alla morte.

Gli effetti più preoccupanti sono, però, quelli di lunga durata. Un consumo eccessivo e prolungato di alcool può causare effetti negativi su diversi sistemi e apparati del corpo umano, come quello neurologico, cardiaco, gastrointestinale, ematico, endocrino e muscolo-scheletrico. In particolare, può indurre scompensi cognitivi a lungo termine e si associa ad un aumentato rischio di ischemie ed emorragie cerebrali. Sono le ragazze a pagare il prezzo più alto. Tra i rischi peggiori, quello di un tumore al seno: associato al bere in ben l’8% dei casi.

Gianluca Pirovano

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