Molte persone baciano senza problemi i propri animali domestici, cani e gatti. Le zoonosi domestiche hanno un’incidenza relativamente bassa rispetto ad altre malattie, ma secondo gli esperti molti casi passano inosservati e di conseguenza falsano le stime del fenomeno. Per quanto piccolo, il rischio esiste. I patogeni – come virus, batteri e parassiti – noti per passare dagli animali domestici a noi sono una settantina e non sempre causano sintomi evidenti in cani, gatti e altri animali da compagnia. Le vie di trasmissione possono essere dirette, per esempio in seguito al contatto con saliva, feci e altri fluidi corporei, oppure indirette quando si maneggiano sostanze contaminate come acqua, cibo o i materiali con cui gli animali restano a lungo in contatto, come lettiere e cucce.
Ma quali rischi si corrono se si baciano cani e gatti? Il Corriere della Sera ha intervistato Davide Libreri, pediatra dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. “Ci sono numerosi studi che dimostrano che è vero che il contatto con gli animali da fattoria protegga i bambini dall’asma e dalle allergie, già a partire dalla gravidanza, dall’epoca gestazionale. Addirittura, se c’è qualcuno di allergico in famiglia e il bambino è atopico, quindi predisposto a sviluppare allergie, non bisogna allontanare gli animali, ma favorirne il contatto”, perché l’esposizione precoce agli antigeni di cane e gatti ci aiutano a creare tolleranza e a non sviluppare allergie.
Quindi, è vero che convivere con gli animali può rafforzare il sistema immunitario e diminuire il rischio di allergia. Però, e su questo nessuno può controbattere, è innegabile che gli animali siano anche vettori di microorganismi, che possono favorire la resistenza a farmaci ed essere fonte di infezioni. “È chiaro che se ho un pappagallo o un criceto, che stanno sempre a casa e sono vaccinati, è difficile che possano portare infezioni. Il rischio può esserci se ho un animale che, oltre a stare a casa, va anche fuori, come il cane o il gatto”, ha avvertito Libreri. Lui ricorda patologie come la toxoplasmosi che possono essere trasmesse anche dagli animali domestici ed essere pericolose per i soggetti più fragili, immunodepressi o per le gravide. Naturalmente, come si può ben comprendere da tutto questo, sono assolutamente da considerare comportamenti antigienici baciare gli animali, lasciarsi leccare sul viso o portare le mani in bocca dopo averli toccati.
Quindi, le norme igieniche non vanno trascurate. Queste vanno seguite sempre, è fondamentale. Certo, è importante sviluppare una relazione sana con il proprio cucciolo o amico a quattro zampe, che deve avere in casa il suo spazio, evitando per esempio di condividere il letto con i suoi padroni, pur ricoprendo l’importante ruolo di compagno di vita. Bisogna, inoltre, ricordarsi di lavarsi le mani e pulire le zampine, con acqua e sapone, al cane o gatto dopo la passeggiata al parco o in giardino. Al tempo stesso non bisogna esagerare con la pulizia. “Il numero degli allergici è aumentato, negli ultimi anni, per l’inquinamento, ma anche per l’uso eccessivo degli igienizzanti. Ci vuole equilibrio in tutto”, ha raccomandato il pediatra.
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