Antibiotici, allarme in Italia: uso ancora troppo alto e 12mila morti l’anno

Antibiotici

Immagine | Unsplash @Roberto Sorin - Saluteweb.it

Alessandro Bolzani

20 Novembre 2025

L’uso scorretto degli antibiotici continua a rappresentare una delle minacce più serie per la salute pubblica, con un impatto che in Europa provoca ogni anno decine di migliaia di morti. L’Italia, nonostante qualche progresso recente, resta tra i Paesi dove questi farmaci vengono utilizzati più del necessario. In occasione della Settimana mondiale dedicata alla consapevolezza sull’antimicrobico-resistenza, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato una guida completa per aiutare cittadini e proprietari di animali a riconoscere i rischi e ad adottare comportamenti più responsabili.

Che cos’è la resistenza agli antibiotici

L’Iss ricorda che alcuni batteri sono in grado di sopravvivere ai farmaci che dovrebbero eliminarli. Questa caratteristica può essere presente fin dall’origine oppure svilupparsi nel tempo, rendendo inefficaci cure che prima funzionavano. È un fenomeno che coinvolge non solo l’uomo, ma anche animali e piante, e che sta limitando le opzioni terapeutiche per molte infezioni gravi.

Un’emergenza sanitaria globale

Secondo i dati diffusi dall’Aifa, più di 35mila persone in Europa perdono la vita ogni anno a causa di infezioni causate da organismi resistenti. In Italia i decessi sono circa 12mila. Il nostro consumo di antibiotici supera del 10% la media europea, con picchi nelle regioni meridionali, nonostante un calo registrato nel 2024. Senza interventi rapidi, gli esperti stimano che entro il 2050 la resistenza ai farmaci potrebbe causare fino a 39 milioni di morti nel mondo.

Un peso economico sempre più rilevante

La lotta ai batteri resistenti non implica solo costi sanitari: solo in Europa l’impatto economico è vicino ai 12 miliardi di euro l’anno. Le infezioni diventano più lunghe e complesse da trattare, aumentano i giorni di ricovero e diminuiscono le opzioni terapeutiche. Anche l’agricoltura e la produzione alimentare risentono della diffusione di questi agenti patogeni, con una riduzione della produttività animale e ricadute sulla sicurezza alimentare. L’Iss avverte che, senza misure efficaci, entro il 2050 si rischiano perdite equivalenti agli approvvigionamenti necessari per oltre due miliardi di persone.

La salute di uomini, animali e ambiente è collegata

Come sottolinea l’Istituto, il problema della resistenza non può essere affrontato isolando i vari settori. L’uso eccessivo o inappropriato di antimicrobici in medicina umana, veterinaria e agricoltura favorisce la comparsa di ceppi sempre più difficili da eliminare. Più del 60% dei patogeni che colpiscono l’uomo proviene da specie animali, domestiche o selvatiche: per questo è fondamentale agire anche sull’ambiente in cui viviamo e sugli animali che ci circondano.

Gli antibiotici vanno assunti solo con prescrizione

Una delle indicazioni principali della guida è evitare qualsiasi utilizzo autonomo dei farmaci antimicrobici. Prendere antibiotici senza una valutazione medica, oppure interrompere la cura in anticipo, permette ai batteri più forti di sopravvivere e moltiplicarsi, con il rischio di ricadute e nuove infezioni anche per le persone vicine.

L’importanza dell’igiene delle mani

Prevenire le infezioni è il primo modo per ridurre il ricorso ai farmaci. Lavarsi le mani in momenti chiave – prima di preparare i pasti, dopo essere stati in bagno o a contatto con animali, al rientro dall’esterno – limita la circolazione dei batteri e protegge sia le persone sia gli animali domestici.

Sicurezza alimentare nella vita quotidiana

Per diminuire il rischio di contaminazioni, l’Iss raccomanda di mantenere puliti utensili e superfici della cucina, separare cibi crudi e cotti, cuocere bene carne e pesce, conservare correttamente gli alimenti più deperibili e lavare frutta e verdura. Buone abitudini che aiutano a ridurre la diffusione di microbi potenzialmente resistenti.

Mascherina e isolamento in caso di malattia

Un altro accorgimento utile è evitare di diffondere agenti patogeni quando si è influenzati o con sintomi respiratori. Restare a casa o, se non è possibile, indossare una mascherina, riduce la trasmissione di batteri e virus che possono interessare sia esseri umani sia animali.

Anche gli animali domestici possono essere colpiti dai batteri resistenti agli antibiotici

Cani e gatti non sono immuni: anche loro possono sviluppare infezioni da batteri resistenti. La guida consiglia controlli periodici, ambienti puliti, alimentazione adeguata e vaccinazioni aggiornate. Nei casi necessari, sarà il veterinario a decidere il trattamento più appropriato.

Antimicrobici agli animali solo con la ricetta del veterinario

Esattamente come per le persone, anche negli animali gli antibiotici vanno somministrati solo su indicazione di un professionista. Usare farmaci destinati all’uomo o cure fai-da-te può favorire la comparsa di nuove resistenze e rivelarsi pericoloso.

Come smaltire correttamente gli antibiotici

Infine, l’Iss richiama l’attenzione su un gesto spesso sottovalutato: eliminare in modo corretto i medicinali non utilizzati o scaduti. Buttarli nella spazzatura o nel wc può contaminare l’ambiente e contribuire alla diffusione di batteri resistenti. L’unico modo sicuro è portarli in farmacia o seguire le indicazioni locali per lo smaltimento.

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