Allarme tumori: questo parco nasconde radiazioni da guerra mai bonificate

Allarme parco

Scoperta choc: questo parco è radioattivo - saluteweb.it

Lorenzo Fogli

24 Agosto 2025

Radiazioni invisibili, malattie silenziose: uno studio americano lancia l’allarme su un rischio concreto anche per chi ama la vita all’aria aperta.

Può sembrare un luogo sicuro, perfino salutare. Un parco, un ruscello, magari una passeggiata nel verde con la famiglia. Eppure, dietro quell’apparente tranquillità si nasconde un pericolo invisibile, capace di lasciare segni profondi sul corpo umano: la contaminazione radioattiva.

Uno studio condotto negli Stati Uniti ha rivelato un legame diretto tra l’esposizione a scorie radioattive risalenti alla Seconda Guerra Mondiale e un significativo aumento dei casi di cancro in una zona del Midwest. Al centro dell’indagine c’è un piccolo corso d’acqua trasformato oggi in parco pubblico, considerato per anni un’oasi verde, ma che ora si scopre essere uno dei punti più contaminati dell’area.

Le scorie della guerra ancora attive sotto i piedi

Le analisi effettuate da un team di epidemiologi e studiosi ambientali hanno dimostrato che i livelli di radioattività nel suolo e nell’acqua superano i limiti di sicurezza stabiliti dall’EPA (Environmental Protection Agency) e dall’OMS. La fonte del pericolo? I rifiuti nucleari prodotti durante la costruzione di armamenti militari nella seconda metà degli anni ‘40, mai completamente smaltiti. Alcuni vennero interrati, altri semplicemente dispersi nell’ambiente circostante, in un’epoca in cui la consapevolezza del rischio era ancora molto limitata.

Allarme parco
Scoperta choc: questo parco è radioattivo – saluteweb.it

Gli effetti di questa esposizione prolungata e silenziosa si stanno manifestando oggi. Le comunità locali che vivono o frequentano il parco presentano una maggiore incidenza di tumori, tra cui leucemie e neoplasie solide, rispetto alla media nazionale. L’acqua del ruscello e il terreno circostante sono stati identificati come veicoli principali di esposizione, soprattutto per chi passeggia a piedi nudi, gioca con i bambini o organizza picnic e attività ricreative nel verde.

Sintomi da non ignorare e misure di emergenza

Le autorità sanitarie locali hanno avviato controlli più serrati, invitando la popolazione a prestare attenzione a sintomi come stanchezza cronica, mal di testa persistente, calo delle difese immunitarie, problemi respiratori o anomale alterazioni cutanee, che possono essere collegati all’assorbimento lento e costante di radiazioni. Sono inoltre partite campagne di monitoraggio per controllare i valori ambientali e limitazioni parziali all’accesso nelle zone più a rischio.

La bonifica dell’area si presenta però come una sfida enorme: intervenire su un sito contaminato da materiale radioattivo interrato da oltre 70 anni richiede tempi lunghi, tecnologie avanzate e fondi consistenti. Intanto, la popolazione viene invitata a evitare il contatto diretto con l’acqua del ruscello, a non raccogliere piante o frutti spontanei nell’area, e soprattutto a sottoporsi a controlli medici regolari.

Perché questa scoperta riguarda anche noi

Sebbene il caso abbia interessato un parco specifico negli Stati Uniti, il messaggio lanciato dalla comunità scientifica è globale: i residui bellici e industriali del passato sono ancora tra noi, spesso dimenticati sotto strati di terra o cemento, pronti a riemergere e fare danni. Anche in Europa, e in Italia, esistono aree che attendono ancora una bonifica completa. Non si tratta solo di vecchie fabbriche chimiche o centrali nucleari dismesse: anche alcuni parchi e riserve naturali potrebbero celare al loro interno tracce di contaminazione.

Il caso del parco americano è un monito: serve vigilanza costante, trasparenza, e una strategia condivisa tra enti locali, nazionali e internazionali per garantire la salute pubblica e proteggere le generazioni future da rischi invisibili ma devastanti.

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