Allarme degli esperti per l’antibiotico-resistenza: i dati in Ue e Italia

Allarme per l'antibiotico-resistenza

Allarme per l'antibiotico-resistenza | Pixabay @apomares - alanews

Federico Liberi

18 Novembre 2025

Antibiotico-resistenza, è allarme in Italia e in Ue: ecco gli appelli degli esperti e i dati che preoccupano la comunità medica

L’Italia continua a registrare numeri preoccupanti legati all’antibiotico-resistenza, fenomeno che ogni anno causa circa 12mila decessi nel nostro Paese, rappresentando un terzo di tutti i morti tra i pazienti ospedalizzati. Lo ha sottolineato oggi il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Rocco Bellantone, intervenuto al convegno organizzato a Roma dall’ISS e dalla Fondazione Inf-Act, che si svolge dal 17 al 20 novembre.

Antibiotico-resistenza: dati e impatto in Italia

Secondo i dati più recenti forniti dall’ISS, le percentuali di resistenza dei principali batteri patogeni alle classi più importanti di antibiotici rimangono elevate nel 2024. Alcuni microrganismi mostrano segnali di miglioramento, ma altri, come l’Enterococcus faecium resistente alla vancomicina, sono in crescita continua e preoccupante.

Il fenomeno non è solo una questione statistica: “Rappresenta persone, famiglie, comunità colpite da infezioni che in gran parte si potrebbero evitare o curare efficacemente”, ha evidenziato Bellantone. Il direttore generale ISS, Andrea Piccioli, ha definito questa sfida “grande, complessa e difficile” e ha ribadito la necessità di trasformarla in un’opportunità per rafforzare i sistemi sanitari nazionali, rendendoli più robusti, interconnessi e resilienti contro le minacce sanitarie transfrontaliere.

Un dato che preoccupa particolarmente è il basso utilizzo della soluzione idroalcolica negli ospedali, fondamentale per la prevenzione delle infezioni. Nel 2024, il consumo mediano di gel disinfettante per le mani nelle degenze ordinarie è stato di 9,9 litri ogni 1.000 giornate di degenza, meno della metà dello standard OMS fissato a 20 litri. Tra le regioni, il Molise registra il consumo più basso, con soli 2,6 litri, mentre l’Emilia-Romagna è la più virtuosa con 29,3 litri.

La situazione europea e l’intervento dell’Aifa

A livello europeo, il quadro non è meno grave. Ogni anno nell’Unione Europea si registrano oltre 35mila morti causate da infezioni resistenti agli antibiotici, di cui 12mila in Italia. Il nostro Paese, inoltre, utilizza antibiotici in misura superiore del 10% rispetto alla media europea, con un consumo più elevato nel Sud, nonostante una riduzione del 5,1% nel 2024.

L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha evidenziato che l’impatto economico di queste infezioni è stimato in 2,4 miliardi di euro all’anno, con 2,7 milioni di posti letto occupati. I dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) indicano che, ogni anno, 4,3 milioni di persone nell’UE contraggono infezioni correlate all’assistenza sanitaria, con un paziente ricoverato su 14 affetto da tali infezioni. Tra queste, un microrganismo su tre è ormai resistente a importanti classi di antibiotici, rendendo le infezioni sempre più difficili da trattare.

L’Aifa ha sottolineato come nel 2025 siano stati inseriti nel Fondo dei farmaci innovativi nove nuovi antibiotici attivi contro infezioni multiresistenti, una speranza importante nella lotta contro l’antibiotico-resistenza. Tuttavia, il presidente Aifa, Robert Nisticò, ha ribadito che l’Italia rimane tra i Paesi più critici in Europa, sebbene vi siano alcuni timidi segnali di miglioramento.

Azioni e strategie per il futuro

L’Aifa richiama l’attenzione sull’approccio globale One-Health, che mira a un uso appropriato degli antibiotici non solo in ambito umano, ma anche veterinario e zootecnico, e sull’importanza di incentivare la ricerca, soprattutto quella indipendente. Tra gli strumenti di sensibilizzazione adottati, l’Aifa utilizza l’app digitale Aifa Firstline e promuove campagne di comunicazione in collaborazione con il Ministero della Salute, clinici, Regioni e territori.

Il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020, ricordano gli esperti ISS, rappresenta un’occasione cruciale per potenziare e rendere più efficaci le misure di contrasto a livello nazionale e locale.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato un allarme globale: senza interventi decisi, i decessi per infezioni resistenti agli antibiotici potrebbero salire fino a 10 milioni l’anno entro il 2050, trasformando la resistenza agli antibiotici in una pandemia silente.

L’impegno di istituzioni, medici e cittadini appare quindi fondamentale per preservare l’efficacia degli antibiotici, risorsa imprescindibile della medicina moderna, e per garantire la sicurezza e la salute pubblica nel futuro.

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