Stanchezza cronica, dolori e mente annebbiata: quando non è solo stress

Stanchezza cronica.

Mente annebbiata e difficoltà di concentrazione: un disturbo sempre più diffuso. - www.saluteweb.it

Luca Antonelli

20 Agosto 2025

Sintomi comuni come affaticamento costante, tensioni muscolari e difficoltà cognitive potrebbero indicare una condizione più complessa e spesso sottovalutata.

Ti senti costantemente stanco, confuso o dolente, ma gli esami sono nella norma? Spesso si pensa allo stress come causa principale, ma quando i sintomi diventano persistenti e invalidanti è necessario considerare altre ipotesi cliniche. Tra le più frequenti, la sindrome da fatica cronica e la fibromialgia rappresentano due condizioni complesse e ancora poco riconosciute, che colpiscono un numero crescente di persone, in prevalenza donne tra i 30 e i 50 anni.

Quando la stanchezza non passa e il corpo manda segnali

A tutti capita di sentirsi stanchi dopo giornate intense, ma nella stanchezza cronica il senso di affaticamento è continuo, non migliora con il riposo e compromette la qualità della vita. Si accompagna spesso a dolori muscolari diffusi, rigidità al risveglio, mal di testa frequenti, disturbi del sonno e una sensazione costante di “mente annebbiata”, nota anche come brain fog.

Stanchezza cronica.
Mal di schiena e dolori muscolari tra i sintomi più comuni della stanchezza persistente. – www.saluteweb.it

Nel caso della fibromialgia, si parla di una condizione di dolore muscolo-scheletrico cronico generalizzato, spesso associata a disturbi dell’umore, ansia, colon irritabile e ipersensibilità al tatto. Anche la sindrome da fatica cronica (ME/CFS) è caratterizzata da un’esauribilità fisica anomala, spesso dopo sforzi minimi, seguita da peggioramento dei sintomi nei giorni successivi.

Entrambe le condizioni non mostrano alterazioni nei principali esami del sangue, motivo per cui vengono spesso trascurate o mal diagnosticate. I sintomi, invece, parlano chiaro: quando il corpo segnala malesseri persistenti, serve ascoltarlo.

Diagnosi, trattamenti e percorsi possibili

La diagnosi viene formulata da uno specialista reumatologo o internista, attraverso criteri clinici, valutazione dei sintomi e esclusione di altre patologie. Non esistono esami specifici, ma scale di valutazione e colloqui approfonditi sono fondamentali per definire il quadro.

Non si tratta di malattie “immaginate” o “psicosomatiche”: sono disturbi veri, con basi neuroimmunologiche, che alterano la soglia del dolore e la percezione della fatica. I trattamenti includono farmaci per il dolore, tecniche di rilassamento, psicoterapia cognitivo-comportamentale, attività fisica adattata e, in alcuni casi, integratori.

Anche l’alimentazione può influire: ridurre cibi infiammatori, zuccheri e stimolanti può portare benefici. Fondamentale è anche la validazione del disturbo da parte del medico: chi convive con questi sintomi spesso si scontra con diffidenza e mancanza di ascolto. Invece serve una presa in carico empatica e multidisciplinare.

Le malattie invisibili non sono meno reali. Riconoscere che dietro una stanchezza cronica possa esserci altro è il primo passo verso una qualità della vita migliore.

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